L’anno della pandemia.
Vittime innocenti sfuggite al controllo della scienza. Persone speranze, progetti commerci lavoro serenità socialità fiducia. Mentre in campagna e nei boschi gli animali increduli tornavano a passeggiare in spazi fino allora negati, gli uomini si rinchiudevano ognuno nella loro scatola-casa, si isolavano, non condividevano più niente. Non avevano più nulla di sociale.
A Carassai abbiamo superato questa fase grazie alle favole antiche, alle narrazioni: riunendoci all’aperto cercando di superare il sospetto e la paura, nel bellissimo Giardino Comunale, riuniti intorno a un cantastorie moderno.
…abbiamo l’obbligo di capire chi siamo, di sentire la nostra identità come una forza e non come una debolezza.
Silvia Ferrara, La grande invenzione
Posso scrivere e non scrivere. Posso aspettare che si apra la crepa che poi la scrittura deve in qualche modo riparare.
Franco Arminio, Vento forte tra Lacedonia e Candela
Perché a Carassai un laboratorio di scrittura autobiografica? Da alcuni anni Sibilla Arte si è attivata affinché Rocca Montevarmine torni a essere un bene comune, fruibile da tutti, come è stato fin dal XV secolo. Occuparci delle nostre radici storiche è occuparci di noi stessi, ed è avere cura anche delle prossime generazioni. In Italia e nelle nostre infanzie diverse ci sono luoghi abbandonati, trascurati, dimenticati, “fragili”: “spetta anzitutto alle parole – scrive la storica Antonella Tarpino –, corrette dalla memoria profonda dell’abitare, il compito di riparare il paesaggio fragile”. La memoria, (e l’immaginazione con cui sempre si intreccia), è la prima cura possibile.